Lo scorso fin settimana Noci è stato teatro della manifestazione “Gustosamente Natale”, organizzato dall’AIS Puglia, in collaborazione con la Confartigianato ed il Comune di Noci per valorizzare le tradizioni della “Città dell’enogastronomia” e le peculiarità culinarie ed enologiche della Murgia e della Valle d’Itria.
Interessante prologo è stato l’evento “DI TANNINO IN TANNINO”, presentato dall’AIS Delegazione Murgia il giorno 21 Gennaio 2018 presso il Museo dei Ragazzi di Noci, struttura di recentissima inaugurazione che ben si è prestata ad ospitare il folto pubblico di appassionati presente.
Il Delegato dell’AIS Murgia, Vincenzo Carrasso ha, da tempo, intrapreso un viaggio sensoriale alla coperta delle infinite declinazioni del tannino, supportato dal Presidente dell’AIS Puglia, Vito Sante Cecere.
Platone sosteneva che l’essere si manifesta in molti modi ed il tannino non si sottrae a questa definizione.
Parafrasando il romanzo di Leonardo Sciascia, per cercare di dare “unicuique suum”, a ciascuno il suo, la narrazione di questa terza tappa non poteva che essere affidata al Dr. Giuseppe Baldassarre, Consigliere Nazionale dell’AIS e componente della Giunta Esecutiva Nazionale, che ha condotto la degustazione delle etichette selezionate, espressione del migliore patrimonio ampelografico nazionale ed internazionale.
Il primo assaggio è stato dedicato al “Vulcano 800”, Pinot Nero Basilicata IGP 2016, raccolto a mano e prodotto su suoli vulcanici ad 800 metri di altezza da Terra dei Re, azienda lucana accreditata della certificazione “Friend of the Earth” per l’approccio agricolo votato alla ecosostenibilità. Rubino tinto di granato dalla tersa luminosità, regala all’olfatto sfumature di rosa appena appassita, di ribes nero, di frutti di bosco, con una speziatura dolce quasi di liquirizia arricchita da note tostate di tabacco e cacao. Nel finale l’eleganza del tannino si intreccia ad una fresca sapidità, quasi minerale, preludio di un grande potenziale evolutivo, impreziosita da una deliziosa idea di arancia sanguinella.
Dai poderi dell’azienda Strobhlof, fondatrice dell’Associazione dei vignaioli dell’Alto Adige, proviene il Pinot Nero “Pigeno”, Sudtirol Alto Adige Doc 2016, affinato per 12 mesi in barrique di allier, per 8 mesi in botti di rovere e per 12 mesi in bottiglia. Vestito di un granato con sfumature di rubino, mostra una trasparente luminosità quasi enlever, caratteristica di questo vitigno che i cugini francesi sostengono possa descriversi soltanto per sottrazione; al naso spiccano note silvestri, quasi animali, dominate da profumi di piccoli frutti di bosco, di pepe nero, di erbe aromatiche con cenni balsamici, quasi di incenso. Il tenore alcolico ed il frutto concentrato fanno da contrappunto ad una bella nota tannica che, come un sottile filo di seta, li sostiene, regalando un piacevole commiato amarognolo di rabarbaro e di erbe aromatiche.
Dai terreni argillosi e calcarei della zona Lison Pramaggiore proviene il “Malbech” IGP 2017 della cantina Borgo Stajnbech, vinificato in vasche di acciaio, nelle quali sosta per 6 mesi sui propri lieviti prima di affrontare 3 mesi di evoluzione in bottiglia. Dalle concentrate tonalità purpuree che virano verso il rubino, effonde profumi fruttati che evocano amarena, ciliegia, mora e prugna in una cornice floreale arricchita da cenni erbacei e di coriandolo. La solidità materica del vitigno dona un tannino irruente ed energico, irrorato, però, dalla ricchezza del frutto, che nel finale irrompe in modo rinfrescante, insieme ad una delicata sfumatura di pepe nero ben sostenuta dalle note pseudocaloriche.
Il terreno vulcanico è ancora la culla del “Nero di Lava”, Lazio Syrah IGP 2016 dell’Antica Cantina Leonardi, fermentato in serbatoi di acciaio ed affinato in barrique, ove svolge anche la malolattica. Rosso rubino con spunti purpurei, spicca per l’impenetrabilità della tela cromatica; lo scenario olfattivo è dominato dalle note fruttate di fragola, lampone, bacche nere, mirtillo, arricchite da cenni di erbe officinali e di ricordi salmastri. Al gusto è denso, carnoso con una personalità scultorea a più strati, con una carica gusto-olfattiva di originale personalità e di vellutata sontuosità, che fa da contrappunto ad un tannino ancora scontroso; nell’ultimo sorso riaffiorano frutto e piacevoli note piccanti di pepe nero.
La pozzolana e le polveri vulcaniche delle colline dei Castelli Romani sono il substrato del “Fioranello Rosso”, Lazio IGT 2016 della Tenuta di Fiorano, frutto dell’antica passione del Principe Alberico Boncompagni Ludovisi, magistralmente narrata dal grande Luigi Veronelli. Fermentato in serbatoi di cemento, affinato in grandi botti di rovere ed assemblato in acciaio fino all’imbottigliamento, questo Cabernet Sauvignon dal colore rosso rubino ha una tempra cromatica che prefigura una notevole ricchezza strutturale. L’esordio olfattivo è di un’intensa purezza stilistica, esaltata dalle sensazioni di ribes nero, grafite, tostatura, speziatura con un sottofondo balsamico; il sorso è carezzevole, sorretto da un tannino fasciante ed al contempo vigoroso che gareggia con la concentrazione del frutto in un dialogo dalle infinite sfaccettature.
Il “Merlot”, Friuli Colli Orientali Doc 2016 dell’azienda Fantin Nodar testimonia ancora una volta l’alta vocazione di questa terra anche per i vitigni internazionali; da raccolta manuale, è sottoposto ad una prolungata fermentazione sulle bucce e svolge la malolattica in botti di legno, prima dell’affinamento in acciaio ed in bottiglia. Di un trasparente rosso rubino, ha un impatto olfattivo selvatico, quasi animale, caratterizzato da un susseguirsi di sensazioni erbacee di fieno, di tostatura, di spezie dolci e pungenti, di liquirizia, cacao e cioccolato; vino dai bei contrasti, dona un perfetto equilibrio tra freschezza, sapidità e trama tannica, davvero setosa e di grande discrezione, in un finale leggermente amarognolo dalla straordinaria lunghezza.
Da terreni ciottolosi, argillosi e calcarei della Maremma grossetana vede la luce il “Podereadua”, Toscana Syrah IGT 2016 della cantina Poggioargentiera, che conduce in biologico i vigneti, con rigorosa raccolta a mano in cassette ed evoluzione per 14 mesi in tonneau. “Robe” di un rosso rubino dalla bella lucentezza e trasparenza, compiace l’olfatto con espressioni floreali di rosa intrecciate ad intense sensazioni di ciliegia, mora, arancia sanguinella, frutta candita, cacao, cioccolato, liquirizia e spezie dolci. Al gusto ha un ingresso prepotente, di personalità solare e marina, frutto della vicinanza con la costa tirrenica; rivela freschezza e sapidità ben intessute con la levigatezza e l’avvolgenza del tannino, con finale che richiama il pepe nero caratteristico del vitigno.
La degustazione del “Frank”, Veneto IGT 2016 vede come protagonista il Cabernet Franc, prodotto dall’azienda Barollo nella marca trevigiana; sotto la supervisione degli enologi Bruno Barbieri e Riccardo Cottarella è sottoposto a rimontaggi giornalieri, lenta svinatura e fermentazione malolattica in acciaio, sublimati in un riposo di 12 mesi in barrique e di 6 mesi in bottiglia. Rosso rubino impenetrabile, cinto dall’abbraccio di un orlo granato, è dominato da inconfondibili ed opulente note di ribes nero, mirtillo, cacao, cioccolato, spezie dolci fin quasi al ricordo della scatola di sigari. Al palato la materia è fitta, con un tannino sontuoso, quasi masticabile tanta è la concentrazione, un’architrave su cui il vino si dipana con la sua ricchezza di estratti; lungo ed elegante finale, con richiami balsamici e di liquirizia
A due passi da Bologna, su terreni di medio impasto, la Tenuta Bonzara alleva il Cabernet Sauvignon “Bonzarone”, Colli Bolognesi Doc 2015, con un’accurata raccolta a mano, seguita da lunga macerazione sulle bucce e da maturazione in barrique francesi per 12 mesi ed in bottiglia sempre per 12 mesi. Il risultato è un fitto e profondo “mare” dalle intense tonalità granate e dall’esemplare luminosità, con un volume nel bicchiere che presagisce una ricca componete pseudocalorica; profumi intensi che spaziano dalle ematiche e terrose a quelle di frutti rossi concentrati, china, rabarbaro, caffè torrefatto, erbe officinali. Il tannino è così granitico e vigoroso da rubare la scena alle altre componenti, con un finale dalla leggera piccantezza di pepe nero e paprika.
L’ultimo vino in degustazione è il “Lusirà”, Syrah Sicilia Doc 2014 della cantina Baglio del Cristo di Campobello, nato dalla terra bianca di Sicilia dopo un leggero letargo di14 mesi in barrique francesi, in parte di primo ed in parte di secondo passaggio, completato da 12 mesi in bottiglia. Un grande rosso rubino, quasi immortale, che sorprende ancora per i riflessi purpurei, caratterizzato da profumi avvolgenti di mora di rovo, ciliegia, amarena, lampone con note affumicate e balsamiche accanto a cardamomo e ad uno sfumato sentore di pepe nero, che ne rende inconfondibile il profilo olfattivo. L’impatto gustativo è deciso, con un tannino dalla marmorea solidità che quasi ipnotizza l’imponente massa estrattiva del vino, rendendolo ricco, pieno, ma non pesante, con una persistenza che tende all’infinito; chiude con un retrogusto alcolico, che lascia una corroborante sensazione di calore.
Tutti i salmi finiscono in gloria e, grazie alla maestria della squadra di servizio, è stato servito, in abbinamento ai vini, un sontuoso roastbeef di vitello con contorno di patate confit, scaturito dalle sapienti mani dello chef Nicola D’Onghia del Miramonte Party.
A chiusura della serata l’AIS Murgia ha ringraziato i propri ospiti, deliziandoli con una carrellata di panettoni e con un brindisi beneaugurale per le festività natalizie, dando appuntamento per un Nuovo Anno ricco ancora più ricco di eventi.
Giuseppe Bianco – Sommelier
Ufficio Stampa
AIS Murgia