Lo scorso venerdì sera 14 giugno mi sono piacevolmente perso nella campagna di Monopoli e, come ogni volta, il tempo mi è sembrato rallentare, fin quasi a perdere di gravità: i profumi inebrianti della macchia mediterranea ed il giallo della ginestra selvatica mi hanno portato quasi per mano alla Masseria Santa Teresa, incantevole resort sospeso fra cielo e terra, le cui storiche dimore sono esaltate da una piscina con un panorama mozzafiato che corre sino al mare.
Occasione di questa promenadeè stato l’evento “Giro d’Italia in 12 bianchi”, sapientemente ideato ed organizzato da Vincenzo Carrasso, vulcanico Delegato dell’AIS Murgia, che ha registrato un grande successo per la partecipazione di un nutrito e competente parterre di sommelier e di enomaniaci.
Coprotagoniste della serata sono state 12 etichette selezionate fra le eccellenze “bianchiste” del nostro patrimonio ampelografico, frutto del lavoro e della passione dei più originali e nobili interpreti della viticoltura nazionale.
Guida in questo viaggio, quasi da fermo, è stato il Dr. Giuseppe Baldassarre, Consigliere Nazionale dell’AIS e membro GEN: nel disvelare al pubblico i segreti dei vini in degustazione li ha interpretati con una rara acutezza, una perizia ed una “téchne”che diventano gesto creativo di “artista”.
Il sole dà la vita e la vita ha preso forma anche in questi vini, vivificati dalla splendida luce della nostra terra e dotati di una dinamica leggerezza e di una sorprendente grazia espressiva, con rimandi odorosi e di sapori di grande finezza, che solo il tempo e l’appassionato lavoro dell’uomo ha distillato dalla terra e conservato in bottiglia.
1) Il primo vino in degustazione è stato ilCirò Bianco DOC 2018 “Mare Chiaro” dell’aziendaIppolito 1845. Dal colore paglierino che colpisce per la scintillante luminosità dei riflessi, si presenta con un naso fresco ed invitante: sentori di agrumi, frutta esotica (ananas), mela, pesca bianca, erbette aromatiche, fiori di zagara, erbe aromatiche, mineralità, con una delicata traccia floreale fusa in un’evocazione di macchia marina spontanea, che sfuma in sottigliezze balsamiche. Delicato nello svelare la sua trama di sapore, ammantato da una nitida e gradevole freschezza amarognola, in un gioco di leggerezza ed eleganza ravvivato da un guizzo salmastro e da un rinfrescante finale agrumato di cedro che ne prolungano il piacere di beva.
2) Il Roero Arneis DOCG 2017 “Vigna Renesio” dell’Azienda Agricola Malviràesibisce un bel colore paglierino che vira verso nuance verdoline ed un approccio olfattivo di grande finezza e discrezione: spiccata florealità di fiori ed erbette di campo, arricchita da note di anice, radice di liquirizia, frutta a polpa bianca, con un accenno appena minerale in sottofondo.
La bocca è piena, energica, quasi rocciosa, ma, al contempo, molto reattiva, giocata sulla freschezza, con una veemenza acida che segna l’assaggio e si distende in lunghezza, in una singolare sensazione di astringenza quasi da “rosso”; una scia di leggera dolcezza agrumata accompagna il finale.
3) Dal manto paglierino con guizzi dorati, il Collio DOC 2017 “Friulano” di Paolo Caccesesolletica l’olfatto con piacevoli profumi di mela cotogna, pesca, pera kaiser, fienagione e mandorla, sostenuti da una disinvolta e primaverile freschezza floreale di genziana e da un caldo soffio tostato. Intenso al palato e di bella forza; un assaggio appagante, in cui l’intensa carica acido-sapida bilancia egregiamente la dotazione alcolica (13,50 %). Vino di bella personalità, saporito e tonificante che regala un piacevole gusto ammandorlato nel finale, che scivola verso un’infinita e marcata persistenza: da gustare splendidamente anche con carni bianche.
4) Il Vermentino di Gallura Superiore DOCG 2018 “Mancini Primo” di Piero Mancini porta in dote un vivido colore paglierino dai bagliori verdolini ed un leggero cenno dorato. Il ricco corredo di profumi ci restituisce la sua solare anima mediterranea, fatta di resine, erbe ed arbusti, arricchita di note agrumate di lime, acacia, mandorla e selce, con un leggero cenno di frutta esotica (ananas). Bocca fresca, sapida, di gradevole succosità e dal sorso che occupa l’intero cavo orale; una piacevole acidità prolunga e rinfresca la beva in un lunghissimo e dinamico finale agrumato di cedro e lime, che esalta la travolgente personalità di questo nettare.
5) Dell’aziendaPieropanabbiamo degustato il Soave Classico DOC 2017 “Calvarino”,blend di Garganega (70%) e Trebbiano di Soave (30%) che viene sottoposto a maturazione in cemento per un anno, restando a contatto con la feccia fine per arricchirsi in struttura. Colpisce per una cromaticità che vira dal giovanile verdolino fino ad un paglierino di meravigliosa brillantezza, con un’acidità che si percepisce sin quasi allo sguardo! Naso affascinante, ritratto di finezza ed eleganza, con deliziose note floreali, minerali, di frutta esotica, erbette ed anice. Al palato è piacere puro, raffinato, sottile, con una fresca verve acida quasi di acqua di roccia, che si chiude con un ricordo di gelatina di agrumi, in un circolare ritorno alla freschezza iniziale.
6) L’Etna Bianco DOP 2014 “Salsire – Contrada Martinella” diVivera ha una veste che sembra svelare il segreto dell’immortalità, con un luminoso paglierino ancora ricco di sfumature verdoline, nonostante gli anni trascorsi dalla vendemmia. L’approccio olfattivo è sottile, con un ingresso leggermente fumé che culmina in quasi “teutonici”toni di idrocarburo, seguiti da note erbacee, resinose, sulfuree e di frutta esotica, racchiuse in una balsamicità quasi alpina. Al sorso questo Carricante dona una strabiliante sfericità dalla setosa avvolgenza, rinfrescata da un’intrigante acidità data dal substrato agrumato; splendido è il finale rincorrersi di dolcezza, mineralità ed acidità, in un perfetto equilibrio che lascia in bocca una piacevole freschezza.
7) Grechetto – Umbria IGT 2017 “Anticello” dellaCantina Cenciveste un abito che vira verso un elegante dorato: un gioiello di estrema luminosità nel calice; fermenta per l’80% in acciaio e per il 20 % in barriques, gode di un affinamento di 7 mesi in acciaio inox, con frequenti batonnagee basso utilizzo di solfiti. Al naso è veemente, impetuoso nella carica aromatica; effonde profumi di frutta secca, miele, gelatina di pera caramellata, e radice di liquirizia. Attacco al palato potente, concentrato, opulento, con una cornice fresca che contiene l’irruenza del frutto; la chiusura quasi dolce equilibra l’orlo di sapida freschezza, spingendo a riempire di nuovo il bicchiere e regalando una piacevolezza che lo rendono ideale anche in abbinamento a formaggi e carne bianca: un Grechetto non convenzionale!
8) Di uno scintillante dorato, con nuance quasi smeraldine, il Trebbiano d’Abruzzo DOC 2015 “Madonnella” prodotto daPasetticolpisce per le sfumature di cedro candito, cotognata, frutta secca, con afflati quasi di idrocarburo: sussurra memorie di albicocca disidratata, uva spina e mela cotogna, dal vellutato spessore e dal sorso deciso, mascolino.
La bocca è carnosa, rotonda, con una tensione ed una persistenza infinite; il sorso è spesso, appagante, con ritorni di cedro e di cotognata ed un leggero soffio fumé; la chiusa finale regala multicolori risonanze agrumate in un’equilibrata e fresca tensione
9) La degustazione è proseguita con ilGreco di Tufo DOCG 2016 “Picoli” dellaCantina Bambinuto, che fermenta in acciaio e resta sulle fecce fini per 8 mesi. Vestito di uno splendido color paglierino che si tinge di riflessi dorati, presenta un ventaglio olfattivo di grande suggestione, con eleganza florealità, sbuffi di fiori di sambuco ed anice che fanno da contrappunto ad un prorompente fruttato che vira dalla cotognata, alla mela cotta al forno ed all’albicocca disidratata. Il sorso fascia completamente il palato, donando una sfericità assoluta, vivificata da un finale minerale e da un leggero morso tannico, quasi da rosso vestito da bianco!
10) Dai poderi dell’aziendaFontana Candidanasce ilFrascati Superiore Riserva DOCG 2017 “Luna Mater”, sottoposto a fermentazione a contatto con le bucce in botticelle di legno ed affinato per un anno, di cui almeno 4 mesi in cantine di tufo scavato: il risultato è un nettare dalle intense tonalità paglierine con nitidi bagliori dorati. Intrigante ouverture di frutta a polpa bianca e gialla, su invitanti ed eleganti profumi di erbe aromatiche, in una cornice di leggera speziatura e tostatura. L’impatto gustativo è denso, carnoso, vellutato, di possente concentrazione, con rivoli di piacevole freschezza: chiude con un blasonato e lungo finale quasi balsamico, su deliziosi rimandi agrumati.
11) Dopo la fermentazione in botti di rovere grandi (30 hl), l’Alto Adige Terlano DOC 2016 “Vorberg Pinot Bianco Riserva”della cantina Terlan subisce la malolattica e sosta per 12 mesi sui lieviti in botti di legno tradizionali. Ha un caldo timbro cromatico che ricorda il dorato, con resistenti riflessi verdolini: abbagliante nella sua meravigliosa luminosità e di grande densità nel calice. Naso superlativo, con un ricco bouquet: sfilano note di agrumi, frutta a polpa bianca, erbette di montagna e spezie, con un delizioso cenno balsamico e tostato. In bocca è scorrevole, di assoluta piacevolezza, bilanciato: fresco finale agrumato che lo rende accattivante, a cui si aggiunge un’accattivante nota iodata; è un vino che prorompe nel calice e mostra ancora grandi potenzialità evolutive.
12) L’ultimo vino in degustazioneè stato il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC 2015 “Villa Bucci” Riservadell’azienda Bucci. Fermentato in acciaio con lieviti indigeni ed affinato per un anno e mezzo in botti di rovere di Slavonia e per un anno in bottiglia, il vino si presenta in un affascinante mix di paglierino ed oro zecchino, risplendendo di un’adamantina brillantezza. La partenza olfattiva regala un pentagramma di sentori fruttati molto concentrati (mela cotogna) con espressioni di macchia mediterranea fatta di ginestre, felci, mimosa ed un gradevole accenno minerale: il tutto condito da un’affumicata tostatura ed una leggera speziatura. Il sorso è perfettamente sferico, potente, concentrato, la cui setosa morbidezza è intrisa di fresche note agrumate mescolate ad una piacevole nota sapida; vino dal passo importante, con una persistenza che sfuma in una lunghissima dissolvenza, coronata da un delizioso finale ammandorlato.
La serata si è conclusa con un perfetto abbinamento gastronomico: con sapiente maestria lo chef della Masseria Santa Teresa ha ideato un piatto di raro equilibrio, vale a dire un “risotto con gamberetti al profumo di agrumi con cuore di stracciatella”, esaltato dai vini degustati, in un gioco di singolari rimandi aromatici e gustativi.
Il successo della serata è stato frutto della collaborazione di tutto il Direttivo dell’AIS Murgiae dell’ammirevole lavoro della squadra di servizio, coordinata da Vittorio Laterza; un particolare ringraziamento va anche ai produttori, sempre disponibili a mettersi in gioco e premiati dalla folta partecipazione degli “iniziati al culto di Bacco”.
Il vino è un naturale generatore di buonumore e l’eleganza e l’allegria sono la cifra stilistica dell’AIS Murgia, che si è così congedata con questa splendida festa di preludio all’Estate: ma è soltanto un arrivederci!
Gli impegni, infatti, continuano con la collaborazione all’evento “GustiaMola 2019”, che si terrà fra il 23 ed il 30 Giugno nel Comune di Mola di Bari, come illustrato dal Vice Delegato Gianni De Gerolamo.
Giuseppe Bianco – Sommelier
Ufficio Stampa AIS Murgia