Al termine dei “giorni della merla” l’AIS Murgia ha regalato agli enoappassionati una serata più unica che rara, dedicata alla fredda dolcezza dei cd. “vini di ghiaccio”.
Gli Eiswein teutonici e mitteleuropei, insieme agli Icewin canadesi sono stati i protagonisti di un’eccezionale degustazione, la prima in Italia per numero e qualità di etichette; teatro dell’evento è stato il Ristorante Binario 24 di Altamura (BA), che ha deliziato, con impeccabile savoir faire, anche i palati più esigenti ed i cui algidi ed eleganti interni hanno esaltato le sfumature visive dei vini.
L’evento è stato abilmente orchestrato dal Delegato dell’AIS Murgia, Vincenzo Carrasso,che ha finalmente esaudito i sogni del Presidente dell’AIS Puglia, Vito Sante Cecere, soprattutto grazie alla tenacia ed alla competenza organizzativa delVice Delegato Gianni De Gerolamoche ha curato i contatti con i produttori esteri, superando tutti gli ostacoli burocratici legati al controllatissimo commercio del vino.
Il narratore di questo viaggio nella viticoltura più estrema è stato il Dr. Giuseppe Baldassarre, Consigliere Nazionale dell’AIS e componente della Giunta Esecutiva Nazionale.
Moderna versione dell’antico “vinum glaciatum”, il primo “vin glacé”nasce in Franconia nel 1794, per giungere alla consacrazione negli anni ’60 del secolo scorso, attraverso l’opera di Hans George Ambrosi, il quale perfezionò in Germania ed in Austria una tecnica sperimentata in Sudafrica.
La prima etichetta in degustazione è stata “Orion” Gruner Veltliner Eiswein 2015, Neusiedel – Austria, della cantina Weingut Rosenhof. Frutto di uve raccolte nelle gelide notti stellate, quando il freddo si fa più pungente, questo versatile Gruner Veltliner viene sottoposto ad una fermentazione tradizionale a bassa temperatura ed in acciaio; colpisce per una cromaticità che vira verso un dorato dalla meravigliosa brillantezza, con un’acidità che si percepisce sin quasi dallo sguardo. Naso affascinante, da brivido, con deliziose note floreali di acacia, tiglio e fiori di zagara, ravvivate da sbuffi mielati di cera d’api e di spezie dolci. Spicca al palato per una verve acidità che contrasta l’avvolgente ed aristocratica ricchezza zuccherina, con freschi richiami di frutta candita ed in gelatina nel finale.
Il caratteristico terreno della Mosella è la culla del Piersporter Falkenberg Riesling Eiswein 2004, Mosella – Germaniadell’azienda Weingut Molitor, il cui motto è “Mosel-Riesling-Terroir”. Di un abbagliante color oro antico, quasi da pietra preziosa, nel calice presenta una grande densità. L’approccio olfattivo è dominato dai caratteristici toni di idrocarburo, seguiti da note fruttate di pesca sciroppata e di albicocca candita, racchiusi in una balsamicità quasi alpina.
La strabiliante e sontuosa ricchezza del sorso dona al vino una setosa avvolgenza, rinfrescata da un’intrigante acidità data dal substrato di gelatina di frutta; splendido è il rincorrersi di dolcezza, mineralità ed acidità, in un perfetto equilibrio che lascia in bocca una piacevole freschezza destinata a prolungarsi in un finale di marmellata di arance e di frutta candita.
Il terzo assaggio è stato dedicato al Blaufrankisch Eiswein 2012, Burgenland Austriadella cantina austriaca Weingut Rosenhof; questo vitigno è figlio del “gouais blanc”, introdotto nel III secolo d. C. dalle legioni romane dell’imperatore Probo nelle terre germaniche. Vestito di uno splendido color ambra che si tinge di arancio, colpisce per la sua deliziosa opalescenza. Il ventaglio olfattivo è di grande suggestione con sbuffi minerali di carburo, che fanno da contrappunto ad un fruttato che vira dalla cotognata, alla mela cotta al forno ed all’albicocca disidratata, completati da una dolce e sottile speziatura e da un’idea di tabacco biondo, di affumicatura e di tostatura. Il sorso fascia completamente il palato, donando una sfericità assoluta, vivificata da un finale che richiama scorzette di cedro e mandarino candito. Sofisticato e suadente come un passito da meditazione, al punto da rendere difficile comprendere come a tali latitudini si possa ottenere una quasi mediterranea eleganza e ricchezza di aromi.
Trasformando l’ostacolo del clima rigido in un’opportunità, il Canada è divenuto il principale produttore mondiale di icewine; nelle vigne della penisola del Niagara, nell’Ontario, si produce il 90 % di tutto l’icewine canadese, che costituisce circa l’85 % della produzione mondiale.
La vicinanza al bacino del lago Ontario, che non gela mai, è il segreto del clima moderato di questo territorio: la brezza che proviene da questo bacino d’acqua allunga la durata dell’autunno permettendo alle viti di reggere anche tali latitudini.
Il vitigno più tipico è il “vidal”,un ibrido che Jean-Louis Vidal ottenne, nel 1930, dall’unione di ugnì blance “rayon d’Or”; la buccia spessa lo rende particolarmente resistente ai climi rigidi, mentre l’alto livello di alcol potenziale e la spiccata acidità lo rendono adatto alla fermentazione necessaria per produrre un nettare dolce, ma anche equilibrato.
Dai poderi dell’azienda Henry of Pelhamnasce il Vidal Icewine – Late Harvest 2017, VQA (Vintners Quality Alliance) Ontario – Canada, vendemmia tardiva che subisce una fermentazione in vasche di acciaio per esaltare la complessità delle componenti di frutta e di minerali del vitigno ed un affinamento di qualche mese in acciaio inossidabile prima del soggiorno in bottiglia. “Robe” di uno splendido giallo dorato, effonde profumi muschiati, erbacei, di mentuccia, quasi mentolati, con note di lieviti e di formaggio a crosta fiorita; attacco al palato preciso e gustoso: oltre a pesca, ananas e frutta esotica, si avvertono, nel finale, leggere note agrumate e speziate. L’accoppiata fra dolcezza ed acidità dona un perfetto equilibrio che stimola a riempire di nuovo il bicchiere ed una piacevole delicatezza che lo rendono ideale come semplice aperitivo: da provare in abbinamento a formaggi grassi a pasta molle.
Non mancano anche versioni ottenute da altri vitigni, come testimoniato dalRiesling Icewine 2017, VQA Ontario – Canada, dell’azienda Henry of Pelham.Declinazione canadese del riesling, viene fermentato ed affinato, per qualche mese, in acciaio; il risultato è un nettare dalle intense tonalità paglierine con nitidi bagliori dorati. Intrigante ouverture di idrocarburi, benché ancora “in pectore”, su invitanti ed eleganti profumi di rosa, ginestra e fiori di tiglio, in una cornice di spezie dolci. L’impatto gustativo è denso, carnoso, di possente concentrazione, con picchi di marron glacé, cedro in gelatina e scorzette di limone appena candite La spiccata acidità prefigura un grande potenziale evolutivo, chiude con un blasonato e lungo finale balsamico, su deliziosi rimandi agrumati di frutti canditi.
La degustazione è proseguita con ilVidal Icewine – Limited Edition 2017, Ontario Niagara Peninsula VQAdella cantinaMagnotta. Dopo la fermentazione il vino viene stabilizzato per 3 settimane alla temperatura di -2° C prima dell’imbottigliamento, assumendo un caldo timbro cromatico che ricorda l’oro antico, di grande densità nel calice. Le narici sono dolcemente cullate da delicati profumi autunnali di foglie e fiori secchi; si avvertono anche i tratti caratteristici del vitigno: pino silvestre, resina di pino, foglie secche, nuance di lieviti e crosta di formaggio. In bocca è scorrevole, di assoluta piacevolezza, benché irrompa una raffinata e densa concentrazione, una rotondità quasi mielata ed, al contempo, fresca. Finale agrumato che lo rende accattivante, a cui si aggiungono un tocco amarognolo di miele di acacia e di castagno) ed una piacevole nota iodata. Quest’azienda dalle chiare origini italiane si distingue per la produzione anche di una grappa di icewine.
IlVidal Icewine 2014, Ontario Niagara Peninsula VQAdella cantina Kittling Ridge testimonia ancora una volta l’alta vocazione vinicola di questa zona. Fermentato ed invecchiato in acciaio, prima della stabilizzazione a freddo e dell’imbottigliamento, il vino si presenta in un affascinante mix di ambra ed oro antico, risplendendo di una viva brillantezza. La partenza olfattiva regala un pentagramma di lievi espressioni eteree e di una balsamicità declinata sui toni del mallo di noce, addolcita da sentori di miele di castagno, camomilla secca, fiori appassiti, albicocca e confettura di mela cotogna. Un’ affumicata tostatura ed una leggera speziatura caratterizzano un sorso perfettamente sferico, concentrato, la cui setosa morbidezza è intrisa di fresche note agrumate mescolate ad una piacevole nota sapida. Vino dal passo importante, con una persistenza che sfuma in una lunghissima dissolvenza, coronata da un delizioso finale fruttato di arancia, frutta candita e marmellata di mandarino.
L’ultimo vino in degustazioneè stato il Cabernet Sauvignon Icewine 2015, VQA Niagara-on-the-Lakedell’aziendaPillitteri, il cui titolare, Gary Pillitteri, un arzillo siciliano emigrato in Canada nel 1948, è attualmente il più grande produttore mondiale di icewine. Dopo decenni passati a vendere frutta, nel 1988 Gary decise di sperimentare una piccola vigna di vidal, producendo il suo primo icewine: da allora sono trascorsi alcuni decenni e Pillitteri è, ormai, ai vertici mondiali. Solo fermentazione in contenitori di acciaio, senza passaggio in legno per un vino dalla sfavillante luminosità, sottolineata da una veste quasi rosé, con riverberi ramati-orange ed un palpito di pesca. Nel calice si distingue per densità e per inusitata ricchezza zuccherina; naso delizioso ed armonioso nell’intreccio: fiori appassiti, note fumé e speziate si affiancano ad un trionfo di delicata cotognata; al palato affiorano frutti canditi e mela caramellata con intensi bisbigli agrumati. La vellutata morbidezza è equilibrata dall’intensa freschezza che proviene dal gioco dei frutti, sia canditi, sia in confettura.
Riuscitissimo l’abbinamento dei vini in degustazione con una curata selezione di formaggi: caciocavallo, scamorzone stagionato, pecorino stagionato in grotta, formaggio a pasta gialla “Blue Shropshire” al Porto ed all’uvetta ed un erborinato “Blue di Bagnoli”.
Il matrimonio fra cibo e vino ha, poi, trovato l’acme con il delicatissimo “lingotto al miele, con crema leggera alla camomilla, guarnito con mandarino candito ed arricchito di un crumble di pane di Altamura.
Il Paese della foglia d’acero rossa ci ha, così, svelato la propria anima, realizzando il sogno di trasformare la gelida luce dell’Ontario in uno straordinario nettare, come un sole d’inverno che riscalda un cuore di ghiaccio.
Giuseppe Bianco – Sommelier
Ufficio Stampa AIS Murgia