Per dieci anni abbiamo percorso strade a volte anche tortuose ma sempre percorribili, con lo scopo di raggiungere obiettivi lungimiranti. Storie antiche di tradizioni popolari e di vignaioli ostinati e fedeli ad abitudini e “regole”, come quella di produrre sempre un vino dolce, il vino dell’accoglienza e della festa. Il vino gustoso e quello per soddisfare il palato con il gusto unico della dolcezza. Il fine pasto o il sorso appagante prima di chiudere una giornata pensando a quella che verrà.
Il 29 gennaio 2006 nasceva Dolce Puglia, quasi azzardando un campo enologico definito di nicchia ma secondo noi anche un po’ scomodo. In questi dieci anni ho visto l’alternarsi di persone, ma anche la costanza di altre, quasi a voler crescere e “maturare” con Dolce Puglia, come io stesso.
La produzione dei vini dolci in Italia, per alcune Regioni è insita a fenomeni naturali, mentre in altre è il risultato di una accurata selezione delle uve prima, e della loro concentrazione dopo, attraverso sempre fenomeni naturali, come la disidratazione e conseguente concentrazione zuccherina e fenolica. Il risultato, non solo dolcezza, ma elaborazione di sensazioni olfattive e gustolfattive a volte interminabili quanto complesse.
Descrizioni da sommelier attento e capace di scandirne ogni minima sfumatura in particolare modo in vini passiti ricavati da uve sottoposte ad una lenta maturazione. Dopotutto cosa ci si può aspettare se da alcune decine di chilogrammi di uva, al termine del processo di concentrazione e vinificazione si raccolgono pochi litri di vino, di nettare?
Resta sempre a parer mio, che presentare Dolce Puglia voglia significare far conoscere non solo le qualità o peculiarità del vino dolce, ma far configurare un percorso Territoriale e soprattutto di studi e ricerche sui vitigni dai quali traggono origine i vini passiti e dolci. Per queste ragioni il primo confronto è da sempre stato quello con il mondo della ricerca e ne sono grato a quanti si sono susseguiti in questi dieci anni eno storia.
I cambiamenti in dieci anni sono stati tanti e già si pensa ai successivi cambiamenti. Si pensa soprattutto ad un voler far confluire nell’insieme ogni elemento che compone DolcePuglia. Il packaging, uno degli elementi di sviluppo già presentato in passato dovrebbe diventare il trait d’union tra i produttori di vino, i pasticceri, i mielificatori e i casari made in Puglia per creare un vero format Dolce Puglia export. L’orgoglio di chi scrive sarebbe solo quello di vedere un marchio in giro ed ovunque, pensato per la Puglia.
Pensando agli ingredienti semplici, naturali e sani quali componenti della nostra pasticceria tradizionale, ai prodotti caseari e al miele, le prime considerazioni passano attraverso la mandorla Cea di Toritto (presidio slow food), le farine del grano dei nostri campi e dei nostri mulini, la frutta e tutto quello che compone ogni dolce tradizionale e la bontà del latte degli allevamenti locali magari a kilometro zero, la genuinità e qualità salutistiche del miele prodotto dalle nostre api svolazzanti tra campi fioriti e alberi incontaminati per impollinare e poi produrre l’unico dolcificante naturale. Un insieme di elementi che rendono unico un blend già vincente solo nella citazione. L’operosità di maestri pasticceri e casari, capaci di tramandare di generazioni in generazioni, per secoli, tecniche e procedure mai svelando però il “segreto” di famiglia, il segreto che ne fa le differenze.
Non al passo con il decennale ma oramai da quattro anni, in costante crescita la qualità e la comunicazione della guida e del portale web Dolce Puglia. Il racconto della rassegna, delle aziende e dei vini.
Se del firmamento cinematografico o della cultura esistono note e ambite statuette, quello del trofeo Dolce Puglia è oggi l’unico simbolo regionale creato dall’AIS per i produttori. Meriterebbero in tanti il trofeo, ma le regole sono regole e la speranza rimane sempre quella di vedere anno dopo anno, passare tutte le aziende al ritiro della scultura simbolo.
Vincenzo Carrasso – Delegato Murgia AIS Puglia
Un sol pensiero mi assale e governa ed è quello di percorrerle tutte, le strade della dolcezza! V. Carrasso
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L’impegno dell’AIS Puglia delegazione Murgia, è quello di portare la 10^ edizione di Dolce Puglia a più alti vertici di successi e riscontri positivi per il comparto dei prodotti finora indicati.
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