Si è tenuta sabato 17 Dicembre 2016 Dolce Puglia in Irpinia, l’evento sensoriale che ha visto il format Dolce Puglia 2016 ospite dell’Ais Avellino in Irpinia.
Lo scorso sabato, infatti, nella verde e lussureggiante cornice irpina, presso il Virginia Palace Hotel di Via Torone a Mercogliano (AV), in un gemellaggio fra le Delegazioni Ais Murgia ed Ais Avellino, ha avuto luogo una degustazione, guidata dal Dott.re Giuseppe Baldassarre, membro della Commissione Didattica Nazionale Ais e Responsabile Eventi Ais Murgia, dei vini vincitori del trofeo Dolce Puglia 2016.
A presentare la serata il Delegato Ais Murgia, nonché Patron ed ideatore di Dolce Puglia, Vincenzo Carrasso ed il Delegato Ais Avellino Annito Abate.
Giunta, ormai, alla sua X edizione, Dolce Puglia valica i confini regionali, approdando in Irpinia per comunicare le eccellenze enologiche pugliesi, relative al mondo del vino dolce, “il vino dell’accoglienza e della festa”, come lo stesso Carrasso afferma. Una vetrina, quella di Dolce Puglia, indispensabile per imprese e produttori desiderosi di valorizzare il made in Puglia, che va ad aggiungersi alle attività di informazione e promozione del Territorio previsti con il PSR – Programma di Sviluppo Rurale – 2014-2020.
Questa la mission: raccontare un Territorio che affonda le sue radici nell’antichità e che grazie a Passione e Ricerca vede, oggi, un sempre maggiore interesse degli addetti del settore. Un continuo fermento per l’elaborazione di sensazioni olfattive e gustative che nel rispetto di un territorio ad alto potenziale, quale quello pugliese è, manifestino una sempre maggiore qualità, tanto da un punto di vista di produzione, quanto di comunicazione, con una maggiore attenzione anche al giusto packaging per ogni etichetta.
E se, da un lato, la Puglia risulta essere una regione particolarmente incline alla produzione di vini dolci, è pur vero che questa tipologia di vino, inserita in un contesto di nicchia e rivolta principalmente ad un mercato femminile, si trova a doversi scontrare con antichi pregiudizi che hanno sempre associato il vino dolce all’idea di un vino da dessert stucchevole. Mito ampiamente sfatato da un entusiasta Abate, che ha tenuto a sottolineare la straordinaria freschezza dei vini dolci pugliesi.
Ma veniamo nel vivo della degustazione e dei vini che hanno rappresentato la Puglia in tutta la sua “dolcezza”. Non più solo moscato (per quanto la tradizione vinicola abbia sempre visto in prima linea il Moscato di Trani!!!) per parlare di vino dolce!
Sei le categorie premiate protagoniste della degustazione: Spumanti, Uve Bianche, Moscato, Uve Rosse, Aleatico, Primitivo.
Di seguito i vini in degustazione:
In degustazione anche il Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG 2012 – Az. Agricola Giuseppe Attanasio (Manduria – TA) insignito del premio speciale Giuria per aver sempre creduto nella versione dolce del Primitivo, nel massimo rispetto di Qualità e Tipicità.Il viaggio sensoriale condotto da un Baldassarre sempre emozionato ed emozionante a disquisir di vino, con maestria e passione, ha visto, dunque, in prima battuta lo spumante Valle Vigna, ottenuto da Minutolo (vitigno riconosciuto aromatico ed appartenente alla famiglia dei moscatelli selvatici dopo studi effettuati dal Dott.re Carparelli nel 2000 su antichi vigneti del territorio della Valle d’Itria), con un titolo alcolometrico di 11,5% Vol., rifermentato a 14°C in autoclave metodo charmat corto. Paglierino intenso e luminoso, con cenni dorati e festoso perlage alla vista, si presenta al naso con note olfattive di resina, miele, mela, mimosa ed agrumi. Ottima freschezza e sapidità al gusto, con finale di ananas.
A seguire il Passo de le Viscarde Bianco. Un uvaggio di Sauvignon e Malvasia Bianca con 13,5% Vol. di titolo alcolometrico. Accurata selezione delle uve, appassimento sui graticci, affinamento in pieces di rovere Allier per 12 mesi ed un successivo affinamento in bottiglia di 3 mesi, fanno si che il vino nel calice si presenti con un intenso e brillante giallo ambra. Magnifico panorama olfattivo, che ricorda albicocca disidratata, arancia candita, nocciola tostata, zenzero. Gusto sontuoso e lunga persistenza con memorie di agrumi e tabacco.
Terzo in degustazione Heglios. Un Moscato Reale, 14,5% Vol., vendemmiato alla completa maturazione fenolica in modo tale da lasciar appassire le uve sulla pianta. Affinamento in acciaio inox su fecce fini e tre mesi in bottiglia. Dorato sfavillante, al naso presenta un bouquet ampio ed intenso, ammaliante con sentori di zagara e bergamotto, zafferano e chiodi di garofano, mirto. Setoso e vellutato in bocca, avvolgente con una bella spalla acida ed echi agrumati.
Apre la degustazione dei vini rossi Botrus, una Malvasia nera in purezza, 15% Vol., in vendemmia tardiva. Impenetrabile e consistente alla vista, lascia già presagire al naso quei sentori fruttati e speziati che riemergeranno al gusto dopo una lunga persistenza. Vino con tannino di grande personalità.
Nell’excursus dei vini dolci da uve rosse, segue Aleatico. L’Aleatico in questione, 13+6 % Vol., soggetto a fermentazione in acciaio inox per 8 mesi è sottoposto ad affinamento in bottiglia per 3 mesi. Si presenta alla vista con un rosso granato trasparente. Al naso, ciliegia sotto spirito, caffè, chiodi di garofano, pepe rosa, mallo di noce, mirtillo e ginepro. Perfetto equilibro in bocca grazie ad un tannino educato, chiude un finale di cioccolato e china.
Ultimo in degustazione Tretarante. Un Primitivo in purezza, ottenuto da alberelli di 90 anni!!! Presenta un titolo alcolometrico di 15,5+4,9 % Vol., risultato di un appassimento naturale su pianta.
I suoi 90 gr/lt di zuccheri residui fanno si che nel calice il suo color porpora sia fittissimo. Il suo ampio bouquet di ciliegia, mora, prugna, ma anche vaniglia, liquirizia e chiodi di garofano, lascia spazio ad un sorso opulento, dolce, carnoso, quasi masticabile nel quale l’uva passa fa da padrona. Perfetta armonia complessiva.
Queste le etichette protagoniste di una serata all’insegna di una Puglia forte nel settore enogastronomico, una Puglia che punta sempre più su Territorio, Ruralità, Qualità, Ricerca e Passione per un mondo in cui la Convivialità diventa portatrice di quei valori che muovono ad una attenta scrupolosità di agire, ad un modus operandi in linea con i disciplinari di produzione ed all’insegna di un continuo e costante miglioramento frutto di un inversione di tendenza che, oggi, punta all’Eccellenza.
Chiude la serata una degustazione della pasticceria pugliese in un connubio perfetto cibo-vino in totale armonia con i vini presentati.
Pasticceria Caputo di Altamura, Pasticceria Ancona di Acquaviva delle Fonti e Consorzio di Tutela del Sospiro le pasticcerie protagoniste dell’Evento.
Pasticceria Caputo, ambasciatrice dal 1981 della tradizione gastronomica altamurana, grazie al maestro d’arte pasticcera, Dionisio Caputo, ha deliziato i palati con il Pan Dolce Altamurano (panettone) con uvetta sultanina al mosto di Primitivo, un Pan Dolce che fra delicatissime nuances, fragranza e genuinità di una lievitazione naturale fa rivivere le antiche tradizioni di una volta.
Portabandiera della Pasticceria Ancona di Acquaviva delle Fonti è stato il Fior di Mandorla, una rivisitazione del Dolce di Mandorla, che grazie ad estro e creatività di Giovanni Ancona è, oggi, sinonimo di prestigio e di pura arte applicata alla pasticceria.
Completa la triade di dolci, il tradizionale Sospiro di Bisceglie offerto dal Consorzio di Tutela del Sospiro. Un dolce tanto importante da dare il nome ad una città: Bisceglie Città del Sospiro!!! Tante le leggende che ruotano intorno alle origini del nobil dolce. Ad impreziosire un delicatissimo pan di spagna e crema al profumo di limone e vaniglia una leggerissima glassa di zucchero.
A ringraziare per l’ospitalità accordataci dal Delegato Ais Avellino e dall’intera Delegazione la consegna di una targa di Riconoscimento di Gratitudine.
Simona Maggio
Ufficio Stampa AIS Murgia