Quasi catapultata in una dimensione atemporale, l’AIS Murgia si è vista protagonista, venerdì 28 Aprile 2017, di un viaggio sensoriale tra i Vini ad Evoluzione Ossidativa, nell’incantevole e suggestiva location di Cortenova Ricevimenti (Casamassima, Bari).
“Gli Inossidabili”, i Vini ad evoluzione ossidativa, sottoposti, cioè, ad un invecchiamento in botti scolme, a contatto, quindi, con l’ossigeno tale da favorire i processi di esterificazione (fra un alcol ed un acido), eterificazione (tra due molecole di alcoli) e acetalizzazione (fra un alcol ed un’aldeide), hanno catturato con la loro avvolgenza e suadenza un pubblico entusiasta e curioso di conoscere storia e tradizione di questi strepitosi “Vini da Meditazione”, così come il grande Luigi Veronelli li definiva.
Vini nobili e storici, forse difficili da capire, che necessitano della maestria di un attento degustatore per cogliere e valorizzare cosa davvero vogliano significare, per farci entrare nel loro mondo così complesso ed affascinante, per parlarci delle loro origini e dei grandi viaggi via mare, in anfore di terracotta.
Vini “quasi dimenticati” per la mancanza del coraggio dei più di fermarsi a riflettere e “conversare” con i grandi osannati e contesi vini di altri tempi.
Vini in cui Territorio, Lieviti ed Ossigeno diventano i tratti distintivi, nonché indispensabili per la loro produzione, in cui, quasi sempre, il mare accarezza le vigne, tanto da riscontrare in molti una gradevolissima sapidità, ed in cui il metabolismo fermentativo anaerobico cede il passo ad un metabolismo fermentativo di tipo aerobico in cui lieviti ed ossigeno, in stretta collaborazione, diventano amici dell’Uomo.
Grande carattere, eleganza, persistenza, elevato titolo alcolometrico e grande capacità di affinamento sono i tratti che hanno contraddistinto i Vini della memorabile degustazione condotta dal Dott.re Giuseppe Baldassare, responsabile Eventi AIS Murgia, uomo di grande spessore culturale e “Poeta del Vino”.
Ed allora facciamo parlare i Vini.
Il viaggio sensoriale inizia in Sicilia con il vino liquoroso più conosciuto in Italia: il Marsala. Un blend di Grillo e Cataratto, con titolo alcolometrico di 18% Vol., per il Marsala in degustazione di Cantine Buffa, ed un affinamento in botti di rovere di Slavonia, completato in rovere francese. Grande brillantezza del suo colore ambrato, un oro antico che incanta già solo alla vista. Un marsala “sincero” dal caratteristico bouquet ossidativo. Predominano note di mandorla dolce, amaretto, marzapane, albicocca disidratata e zagara su sfondo etereo. In bocca grande eleganza e giusta freschezza gustativa chiudono con lunga sfumatura di mandorla tostata e note di legno.
Secondo in degustazione lo Sherry Oloroso “Pata de Gallina” di Bodegas Lustau. Ed è qui che compare il termine “almacenista”, una sorta di grossista di piccoli produttori, di piccole realtà familiari, di cui Lustau è il maggior rappresentante. Un palomino in purezza, 20% Vol., invecchiato nel tradizionale sistema “soleras”. Un Vino che parla di terre calde e ventilate. Un prezioso color mogano di grande luminosità preannuncia un grande bouquet di noce, mandorla, panforte, vin cotto, fico. Ed ancora una speziatura delicata, grande balsamicità, potenza ed eleganza. Ricchezza di suggestioni, turbinio di sensazioni, in un finale movimentato che si prolunga all’infinito con un “sorso di mare”.
Con la Malvasia di Bosa Riserva 2011 Giovanni Battista Columbu, facciamo un ulteriore salto nel passato per farci avvolgere da un canto sommosso per una varietà di uve che si rischia di perdere, la cui tradizionale microproduzione diventa protagonista di “Mondovino”, pellicola del 2004 diretta da Jonathan Nossiter. Una Malvasia di Sardegna, quindi, affinata in botti di castagno scolme su “lieviti flor”, lieviti filmogeni che si trovano nell’aria che favoriscono la formazione di una coltre protettiva, il “flor”, sotto cui avviene la maturazione. Titolo alcolometrico 16% Vol.. Un delicatissimo ambra dal naso inconsueto ed irripetibile di erbe mediterranee e fiori di mandorlo seduce con la sua bellezza rocciosa e bocca austera.
In questo viaggio tra vitigni e vini storici non poteva mancare il più antico autoctono italiano. 4000 anni di storia per la Vernaccia di Oristano. La Riserva 1991 dell’Azienda Vinicola Contini degustata, 15 % Vol., segue un affinamento in caratelli di rovere e castagno per 10 anni ca. tenuti scolmi per consentire lo sviluppo del flor. L’ambra sfavillante alla vista già parla di un grande Vino, di notevole potenza e dal bouquet ricco e complesso in cui noce, mandorla, frutta candita, albicocca, fico, fiori secchi rappresentano un’ottima tessitura per una sapidità salmastra e grande forza alcolica pur mantenendo una sorprendente eleganza in cui il vino con l’evaporazione concentra il meglio liberandosi del superfluo.
Ottimo equilibrio per il Madeira Justino’s Verdelho 10 Years Old. Un Verdelho in purezza di grande aromaticità con spalla acida, 19 % Vol., affinato in botti di rovere americano e francese nel tradizionale sistema di “Canteiro”, in base al quale si posizionano le botti nei solai per far prendere loro più calore possibile dando libero spazio alla natura. Ed ancora una volta grande brillantezza ed un affascinante bouquet impreziosito da note ossidative e note dolci di cotognata, fico, mela cotta ed inconfondibili sentori che ricordano i grandi distillati. Un palato accattivante in cui la freschezza bilancia la dolcezza e chiude su un inconfondibile sfondo affumicato.
Pagine di storie che qui, sfortunatamente, non abbiamo la possibilità di raccontare, segnano il Marsala Donna Franca di Cantine Florio il cui nome è legato a doppio filo con quella del Marsala, segnando l’inizio dell’esportazione di questo nobile Vino in tutto il mondo. Un Grillo in purezza, 19% Vol., con tempi biblici di affinamento (dai 15 ai 30 anni) in botti di rovere. Brillantezza paradigmatica ed anche qui sentori di fico secco, mandorla tostata, cotognata, albicocca disidratata e poi ancora, al naso come al gusto, una dolcezza contenuta in un gioco dolce amaro in cui il contrasto parla di un vino opulento e chiude una amaricante scorzetta di arancia candita.
“Bain de soleil” (bagni di sole) per il Banyuls Grand Cru Doux Paillè di Banyuls L’Etoile, con un invecchiamento dai 12 ai 24 mesi in cilindri di vetro bianchi esposti alla luce solare. Viti vecchie oltre 40 anni contraddistinguono la produzione di questo vino ottenuto da Grenache nero 75%, Grenache Grigio 15%, Carignan Nero 10%, 16% Vol.. Il più luminoso di tutti i vini incontrati in degustazione, particolare il naso di resina ed influenze salmastre, tostatura, affumicatura, frutta densa in confettura e su tutti importanti note eteree. Al gusto si conferma il naso con un margine di freschezza e sapidità e leggera astringenza per un grande vino ammaliatore.
La magia dei vini ossidati giunge al suo ultimo in degustazione in terra italiana. Vin Santo di Carmignano Fattoria di Bacchereto 2004. Trebbiano toscano 80% e Malvasia Chianti 20%, queste le uve protagoniste, lasciate appassire per 3/4 mesi su stuoie di canne in ambiente arieggiato per essere poi lasciato affinare, dopo vinificazione, per 9 anni sulle fecce fini. Un color ambrato che quasi sembra non bastare ed una nota eterea di apertura annunciano il Vin Santo di Carmignano. Alloro, zafferano, albicocca, pera cotta, gelatina di frutta, arancia candita. E poi al palato una dolcezza dilagante ed avvolgente ed una incontenibile freschezza. Un Vino di grande Passione.
Questi i Vini che hanno reso unica una degustazione in cui con le parole non è stato facile parlare di grandi vini, di grandi storie e di grandi tradizioni vitivinicole del nostro paese e non solo, in cui molto più ha parlato il silenzio eloquente dei loro splendenti colori, inebrianti profumi e seducenti sapori.
In un abbinamento di non facile realizzazione vista la particolarità dei Vini, risotto con mirepoix di pere, julienne di speck, gherigli di noci e chicchi di uva sultanina mantecato al taleggio, studiato ad hoc dallo chef di Cortenova Ricevimenti ha accompagnato la degustazione.
Un ringraziamento particolare, all’“Inossidabile” Vincenzo Carrasso, Delegato AIS Murgia, instancabile ideatore e promotore di nuovi Eventi, per Sapienza ed Ars Oratoria con cui ci ha introdotto in questo viaggio sensoriale, così come in tutti, Gianni De Gerolamo, Vicedelegato AIS Murgia per “essere sempre sul pezzo” con indiscussa professionalità e grande Passione per il Mondo del Vino, Giuseppe Baldassarre, responsabile Eventi AIS Murgia, per incantarci con le sue degustazioni estemporanee. E poi ancora Vittorio Laterza, Responsabile Servizi AIS Murgia, per l’ottimo coordinamento della squadra dei preparati Sommelier di AIS Murgia, e a loro per il servizio prestato con entusiasmo. Allo Staff tutto per contribuire sempre alla perfetta riuscita di ogni singolo Evento di Delegazione.
A Domenico Stanzione, Delegato AIS Taranto ed al Colonnello Pilota Bruno Levati, Comandante del 36° Stormo Caccia dell’Aeronautica Militare di Gioia del Colle, del quale saremo ospiti, il prossimo 13 Maggio, per la 7ma Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, per aver presenziato alla serata.
Ed infine Grazie a Voi tutti per riconfermare la Vostra Fedeltà ad AIS Murgia.
Simona Maggio
Ufficio Stampa AIS Murgia