Duca di Salaparuta e Florio
Ancora uno scorcio di sole e di mare in questo autunno che ormai avanza: e siamo in Sicilia!
Cosi l’Ais Bari e il Delegato Lello Massa, hanno voluto accogliere soci, aspiranti sommelier e wine lovers nel primo appuntamento post estivo dedicato a due grandi aziende siciliane: Duca di Salaparuta e Florio.
In una nuova ed accogliente location, il Centro Congressi di Eataly, la Wine Experience si è svolta il 27 settembre u.s. con la presenza di numerosissimi partecipanti, a testimoniare quanto attesa fosse la ripresa delle attività da parte della Delegazione barese.
Ad introdurre le due aziende siciliane è stato il Dott. Dario Fiori, Horeca Manager del Gruppo Duca di Salaparuta; la degustazione è stata invece guidata dal Relatore AIS Dott. Francesco Campione.
Intenso e ricco di particolari è stato il racconto del Dott. Fiori.
Duca di Salaparuta e Florio (insieme alla azienda Corvo) costituiscono oggi il Gruppo Duca di Salaparuta; con 13.000.000 di bottiglie all’anno, 2.300 ettari vitati complessivi, 55 mercati serviti, questi brand hanno scritto e continuano a scrivere la storia dei vini siciliani nel mondo.
Correva l’anno 1824 quando i Duchi di Salaparuta, dopo aver appreso in Francia le migliori tecniche di vinificazione, cominciarono ad imbottigliare il proprio vino; attenti ad ogni soffio di novità ed innovazione, ma ben radicati nella tradizione, gli uomini dell’azienda Duchi di Salaparuta hanno saputo nel tempo dar vita a veri e propri primati, come la coltivazione del Pinot Nero sulle pendici dell’Etna, o la produzione del primo Nero D’Avola in purezza, con la prestigiosa e nota etichetta “Duca Enrico”.
Oggi l’azienda si compone di tre tenute, in tre diverse zone della Sicilia, che spaziano dall’occidente all’oriente dell’isola, zone in cui i vari vitigni –autoctoni e non – possono trovare l’habitat più idoneo alle loro caratteristiche: Suor Marchesa sulle Colline di Riesi, Vajasindi alle pendici dell’Etna, e Risignoli nei pressi di Salemi, queste le tre tenute.
Florio è, invece, il nome di una famiglia illuminata e leggendaria, che evoca non solo il famoso marsala, ma anche le tonnare, le corse automobilistiche e molteplici altre attività: con 50.000 visitatori ogni anno, le Cantine Florio, nate nel 1833, ubicate nella Sicilia Sud Occidentale, nella cd. “fascia del sole”, sono anche l’emblema dell’enoturismo siciliano; qui al fascino delle storiche dimore si unisce un modernissimo cinema dove viene proiettata la storia dell’azienda in 4D.
Dopo l’introduzione del Dott. Fiori, si è entrati nel vivo della serata. Il Dott. Francesco Campione, esperto ed appassionato della Sicilia e dei suoi vini, ha prima tracciato, con competenza ed entusiasmo profili e caratteristiche del territorio siciliano; quindi ha condotto sapientemente la degustazione di ben otto prodotti.
Unica nel suo genere, la Sicilia si caratterizza per la sua estrema ricchezza e varietà: i numerosi vitigni spaziano dagli autoctoni Grillo, Inzolia, Nerello Mascalese, Nero D’Avola ai classici vitigni internazionali; il terroir è costituito da tutti i tipi di terreno, calcarei, argillosi, vulcanici; il clima varia da quello delle zone costiere fino alle altitudini dell’Etna a mt. 1700 mt.
Anche la vendemmia è estremamente varia e lunga, passando dal precoce Chardonnay nella prima decade di agosto per finire al Nerello Mascalese nella terza decade di settembre. Non è un caso che questo varietà attirò l’attenzione di Giacomo Tachis che nel territorio siciliano concentrò molto della sua attenzione, cultura ed attività.
Terroir, esperienza, tradizione ed innovazione sono stati poi ritrovati nei vini in degustazione.
Quattro i vini della azienda Duca di Salaparuta.
La degustazione è cominciata con il “Kados Grillo Bianco IGT Terre Siciliane 2016”: prodotto da uve Grillo, primo attore tra i vitigni a bacca bianca siciliani, fermentato in barrique e affinato in tini di cemento, di un bellissimo colore giallo paglierino, al naso presenta profumi intensi e piacevoli di mimosa e ginestra, insieme a note di pietra focaia e di frutta esotica; caldo al sorso, ben equilibrato, con un finale di nota quasi dolce, ha colpito per la sua grande struttura.
A seguire è stato servito il “Lavico Nerello Mascalese Rosso Sicilia IGT 2013”: allevato sulle pendici dell’Etna, come il suo nome ricorda, si un vino austero di un bel colore rosso granato; al naso ha regalato intensi sentori di frutta, note di mineralità, di speziatura e di liquirizia; in bocca il tannino è tagliente, sorretto da una bella acidità, ben coniugata con la sua alcolicità.
E’ stata quindi la volta del “Passo delle Mule Nero d’Avola Rosso Sicilia IGT 2015” : di un vivace rosso rubino, all’olfatto sprigiona intensi profumi di marasca e ciliegie appena colte, insieme a note speziate e mentolate; il sorso è caldo, con una bella freschezza e sapidità, tannino garbato e ben coniugato con il finale di spezie dolci.
Quindi è stato servito il Duca Enrico “Nero d’Avola Rosso Sicilia IGT 2010”; prodotto di punta dell’azienda, primo nero d’avola in purezza nella storia dei vini siciliani, di colore granato carico e consistente, colpisce al naso per complessità, sprigionando note speziate, di frutta matura, note selvatiche di cuoio e pelliccia; in bocca è caldo, mentre il tannino dà anima al gusto dolce di frutta succosa e di note balsamiche.
A seguire il dott. Campione ha poi guidato la degustazione dei vini Florio.
Si è partiti con il “Terre Arse Marsala Vergine 2002”; tipologia di marsala secco, ottenuto da uve Grillo allevate ad alberello nei pressi del mare, cui viene aggiunta una piccola percentuale di alcool, all’esame visivo mostra un colore topazio brillante; esplode al naso con intensi profumi eterei, di mandorla amara, miele bruciato e una piacevole e caratteristica nota ossidata, mentre al palato il calore dell’alcool ben si equilibria con la sua freschezza e con note finali di liquirizia.
A seguire è stato degustato il “Baglio Florio Grillo-Vino Liquoroso DOC Marsala2001”; marsala vergine prodotto solo nelle migliori annate, di un affascinante e davvero prezioso color topazio, al naso presenta note eteree, nocciola e tostatura, note vanigliate e ancora ossidate; al palato è caldo ed avvolgente, mentre continua la scia di aromi di tostatura, persistente e lunghissima.
Con il “Targa Riserva 1840 Grillo Vino Liquoroso DOC Marsala 2004” si quindi passati al marsala semisecco, che si ottiene con l’aggiunta, al vino base, di mostocotto, mistella, distillato di vino, ovvero con la cd. concia; di colore ambrato brillante, consistente, con un naso intensissimo, che si apre con una lieve nota ossidata, per poi arricchirsi di albicocca e datteri disidratati, miele e richiami floreali; in bocca esplode suadente, caldo e morbido, pur presentando una bella acidità che si arricchisce di note di frutta candita e vaniglia.
A concludere il “Morsi di Luce Moscato di Alessandria (Zibibbo) Vino Liquoroso IGT Sicilia”; prodotto da uve Zibibbo coltivate sull’isola di Pantelleria, questo vino liquoroso, di un bellissimo colore oro brillante, viene definito “ panettone liquido” per le affinità con il dolce milenese; in effetti al naso sprigiona profumi di pasticceria, misti a frutta candita, la stessa che ritorna al palato, dove predomina e chiude la scorza d’arancia.
Dunque, un appassionante, variegato e pregevole spaccato della Sicilia quello che la serata ha offerto ai partecipanti!
Un piacevole viaggio nella storia di due importanti aziende e nel cuore di un regione, i cui colori, dorati come il sole ed intensi come la terra, abbiamo ritrovato sui banchi di degustazione in tutte le sfumature.
Maria Carmela Santoro
Sommelier Ais Bari