Gran finale “col botto” per l’ Associazione Italiana Sommelier Delegazione Bari.
Per salutare il 2016, anno ricco di soddisfazioni, eventi ed iniziative, la Delegazione Barese ha avuto il piacere di riunire i propri soci e simpatizzati il giorno 20 dicembre, presso l’ Hotel Palace di Bari, per un brindisi augurale ma soprattutto per la presentazione del libro di recente pubblicazione “Il respiro del vino”, scritto dal Prof. Luigi Moio, presente all’evento.
Ordinario di Enologia presso l’Università degli Studi di Napoli, il Prof. Moio, che presso l’ Ais Bari ha già tenuto due importanti seminari, ha presentato la sua ultima pubblicazione in un clima di grande interesse, ma anche di festa.
Autore e co-autore di circa 200 pubblicazioni scientifiche, il Prof. Moio è uno degli studiosi più noti del settore, svolgendo sin dal 1991 ricerche e approfondimenti sul tema delle componenti odorose del vino e dei suoi profumi.
Il” respiro del vino” è un importante volume di circa 500 pagine, nelle quali l’autore, con linguaggio scientifico, ma altresì facilmente comprensibile, mette a disposizione del lettore la lunga esperienza maturata nel corso delle sue ricerche.
Sollecitato dalle puntuali e pertinenti domande della Sommelier Relatrice Agnese Di Noia, il Prof. Moio ha raccontato il suo libro, addentrandosi nel racconto di aneddoti, ricordi, difficoltà e soddisfazioni che hanno accompagnato la sua vita di studioso, enologo e produttore di vino.
La presentazione del libro è stata, quindi, l’occasione per un importante approfondimento di uno temi più affascinanti per chi ama il vino, ovvero il suo profumo.
Il Prof. Moio ha infatti spiegato che pur essendo il vino un “liquido polisensariole”, per la cui percezione vengono attivati tutti i cinque sensi, sicuramente l’olfatto è il più misterioroso, quello che svela, appunto, il “respiro del vino”.
Su domanda della intervistatrice, il Prof. Moio ha, in particolare, illustrato uno degli argomenti cardine del suo lavoro, tramite il quale, con esempi di facile comprensione e con illustrazioni semplici e divertenti, fornisce al lettore un efficace strumento per la analisi olfattiva del vino.
Tale strumento si basa sulla distinzione tra i “vini solisti” e i “vini orchestrali”.
In particolare, spiega il Prof. Moio, le molecole odorose del vino sono circa 2.000, ma quelle che effettivamente determinano i profumi del vino sono circa 70, di cui 35 presenti in tutti i vini del mondo.
Se mangiamo gli acini della stragrande maggioranza dei vitigni, percepiremo per via retronasale solo un generico odore, simile a quello di un prato falciato, che può definirsi il “fondo aromatico” di tutti i vini.
Ma da questo fondo aromatico, qualificato dal Prof. Moio anche come “buco nero olfattivo”, si distinguono ed emergono alcuni particolari vitigni, i cui acini, quando masticati, rilasciano odori specifici e nettamente individuabili.
E’ il caso, per citare i più noti tra quelli a bacca bianca, del sauvignon blanc, dello chardonnay, del riesilng, del gewurztraminer, del moscato e delle malvasie.
In questi casi l’uva contiene alcuni composti volatili, i cd. “precursori aromatici” che inizialmente non odorosi vengono resi olfattivamente attivi con la masticazione e ancora di più nel corso della fermentazione.
Con un semplicissimo ed efficace esempio, quindi, il Prof. Moio distingue i vini “orchestrali”, ovvero la maggioranza, dii vini “solisti”, i cui profumi, per effetto dei precursori aromatici dell’uva di partenza, sfuggono al buco nero olfattivo, troneggiano come grandi solisti e identificano il vino e il suo vitigno.
Questi “vini solisti” costituiscono un valido punto di riferimento per il riconoscimento olfattivo di tutti gli altri vini, in quanto, attraverso opportune pratiche di cantine, i vini orchestrali, finiscono per deviare verso i sentori tipici dei vini solisti, e così possono essere anche essi valutati e riconosciuti olfattivamente.
Insomma, come indicato nel sottotitolo del libro, conoscere il profumo del vino è un modo per bere con maggior piacere; e certamente le nozioni e gli strumenti che il Prof. Moio ha brillantemente descritto nel suo lavoro, consentiranno al lettore di vivere ancor più intensamente le emozioni che il calice regala.
Tra gli apprezzamenti generali la serata si è quindi conclusa con un brindisi e gli auguri che il Delegato Lello Massa ha rivolto ai presenti a nome proprio e di tutta la delegazione.
L’Ais Bari, forte ed orgogliosa del recente riconoscimento di migliore delegazione d’Italia nell’ambito del premio Surgiva, da appuntamento a tutti al 2017, per un nuovo anno ancora più ricco di iniziative, approfondimenti e convivialità.
Maria Carmela Santoro
Sommelier Ais Bari